Per uscire da una crisi sanitaria ed economica senza precedenti c’è bisogno di idee coraggiose. Be Local è un’applicazione che ha tutte le caratteristiche per essere uno strumento utile in questi tempi incerti. Il nome ha il sapore di un invito, di un monito: c’è bisogno di “essere locali” (tanto per tradurre alla lettera), di tornare a guardare con attenzione alle piccole attività di quartiere.
C’è anche necessità che i piccoli commercianti facciano un piccolo sforzo di digitalizzazione del proprio negozio per andare incontro alle nuove abitudini di acquisto. Queste due esigenze si incontrano in Be Local, applicazione sviluppata per trovare un punto di contatto tra clienti e attività oltre il muro del distanziamento sociale. Non è un caso che anche Confcommercio Bologna supporti l’iniziativa avendo trovato nell’approccio innovativo di Be Local una chiave di volta per una ripartenza economica più rapida e sostenuta.
E-commerce, delivery e asporto sono veramente a portata di mano in pochi secondi e per qualsiasi tipo di attività. Per i commercianti è facile aderire, creare il proprio negozio, caricare i prodotti e gestire la rete di distribuzione. Dal lato utente è ancora più semplice ordinare, salvare i propri negozi preferiti e tracciare gli ordini. Una delle funzionalità più interessanti riguarda la possibilità di utilizzare l’app anche come menù del ristorante per visionare e ordinare le pietanze direttamente in loco.
Tutto si gioca sul terreno del web, l’arma in più per i commercianti è in una semplice app, ma il vero segreto per vincere la sfida resta il rapporto umano tra cliente e commerciante. A sottolineare questo aspetto è Gerry Balestrieri, co-fondatore di Be Internet, agenzia web bolognese che ha sviluppato il progetto: “Con Be Local semplifichiamo il passaggio da negozio fisico a store on-line in pochi step, ma allo stesso tempo non virtualizziamo completamente l’esperienza di acquisto. La nostra app per funzionare ha bisogno di relazioni vere, di una presenza fisica sul territorio. Deve essere una rete nel vero senso della parola”.
La grave crisi sanitaria attuale ha ribaltato completamente valori e percezioni a tal punto che “il web è diventato uno dei luoghi più umani e sicuri dove incontrarsi e dove continuare a tessere relazioni, anche - e soprattutto - economiche”. Parole dell’altro co-fondatore di Be Internet, Luigi Greco, che aggiunge uno spunto interessante di riflessione: “Be Local rappresenta una grande sfida: realizzare finalmente una rete commerciale a km 0 in grado di competere con i grandi colossi dello shopping on-line”.
Torna alla mente l’antico mito di Davide contro Golia, questa volta senza armi, ma con mascherine e smartphone. Le battaglie si vincono soprattutto con l’ingegno, quasi mai con la forza. Questa volta ce lo auguriamo più che mai.
C’è anche necessità che i piccoli commercianti facciano un piccolo sforzo di digitalizzazione del proprio negozio per andare incontro alle nuove abitudini di acquisto. Queste due esigenze si incontrano in Be Local, applicazione sviluppata per trovare un punto di contatto tra clienti e attività oltre il muro del distanziamento sociale. Non è un caso che anche Confcommercio Bologna supporti l’iniziativa avendo trovato nell’approccio innovativo di Be Local una chiave di volta per una ripartenza economica più rapida e sostenuta.
E-commerce, delivery e asporto sono veramente a portata di mano in pochi secondi e per qualsiasi tipo di attività. Per i commercianti è facile aderire, creare il proprio negozio, caricare i prodotti e gestire la rete di distribuzione. Dal lato utente è ancora più semplice ordinare, salvare i propri negozi preferiti e tracciare gli ordini. Una delle funzionalità più interessanti riguarda la possibilità di utilizzare l’app anche come menù del ristorante per visionare e ordinare le pietanze direttamente in loco.
Tutto si gioca sul terreno del web, l’arma in più per i commercianti è in una semplice app, ma il vero segreto per vincere la sfida resta il rapporto umano tra cliente e commerciante. A sottolineare questo aspetto è Gerry Balestrieri, co-fondatore di Be Internet, agenzia web bolognese che ha sviluppato il progetto: “Con Be Local semplifichiamo il passaggio da negozio fisico a store on-line in pochi step, ma allo stesso tempo non virtualizziamo completamente l’esperienza di acquisto. La nostra app per funzionare ha bisogno di relazioni vere, di una presenza fisica sul territorio. Deve essere una rete nel vero senso della parola”.
La grave crisi sanitaria attuale ha ribaltato completamente valori e percezioni a tal punto che “il web è diventato uno dei luoghi più umani e sicuri dove incontrarsi e dove continuare a tessere relazioni, anche - e soprattutto - economiche”. Parole dell’altro co-fondatore di Be Internet, Luigi Greco, che aggiunge uno spunto interessante di riflessione: “Be Local rappresenta una grande sfida: realizzare finalmente una rete commerciale a km 0 in grado di competere con i grandi colossi dello shopping on-line”.
Torna alla mente l’antico mito di Davide contro Golia, questa volta senza armi, ma con mascherine e smartphone. Le battaglie si vincono soprattutto con l’ingegno, quasi mai con la forza. Questa volta ce lo auguriamo più che mai.