Il dispositivo che scalda il tabacco IQOS e le sigarette elettroniche hanno un impatto minore su pressione sanguigna, sulla funzione vascolare e sullo stress ossidativo rispetto alla sigaretta tradizionale. A confermarlo il primo studio indipendente italiano realizzato sull’uomo e pubblicato dall’autorevole rivista americana JAHA (Journal of American Heart Association, Associazione americana dei cardiologi).
I ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma hanno osservato come l’utilizzo di entrambi i dispositivi, basati su tecnologie che permettono di inalare nicotina evitando però i derivati della combustione, risulti in un impatto minore su una serie di parametri rilevanti come pressione, funzione vascolare e stress ossidativo rispetto al fumo di sigaretta. Proprio il fumo tradizionale infatti, e in particolare la combustione, principale causa di danno delle sigarette, rappresenta il fattore di rischio principale per lo sviluppo di patologie cardiovascolari quali l’infarto del miocardio o eventi ischemici cardiaci e cerebrali. E questo perché aumentano stress ossidativo, viscosità del sangue, frequenza cardiaca e pressione sanguigna.
Ma lo sono anche i nuovi metodi di fumo? I risultati del lavoro scientifico effettuato dai ricercatori dell’università “La Sapienza” mostrano che c’è un minor impatto rispetto alla sigaretta tradizionale. A presentare lo studio il Prof. Roberto Carnevale, professore associato di Biologia de “La Sapienza” di Roma, che ha illustrato come la ricerca abbia valutato gli “effetti in acuto” ovvero subito dopo l’utilizzo del prodotto a tabacco riscaldato IQOS, in confronto a quelli della sigaretta elettronica e della sigaretta tradizionale. Venti i fumatori coinvolti, di cui più della metà donne, assegnati in modo casuale ed alternativamente ai differenti prodotti, che avevano un contenuto di nicotina equiparabile, con un periodo di sospensione di 1 settimana tra le differenti fasi. I ricercatori sono andati a misurare più parametri possibili, facendo anche compilare ai volontari dei questionari per valutare il loro grado di soddisfazione.
Commenta Carnevale: “Il fatto che questi nuovi dispositivi per fumare alterino lo stress ossidativo, l'attivazione piastrinica e la pressione arteriosa con un minor impatto rispetto alle sigarette tradizionali suggerisce che i nuovi prodotti potrebbero essere meno dannosi. Inoltre, alcune somiglianze tra i primi e le sigarette tradizionali, in termini di soddisfazione dei fumatori, potrebbero rendere questi prodotti maggiormente apprezzati nel processo di cambiamento. Tuttavia, sono necessarie ulteriori conferme in studi più ampi con disegni di coorte, follow-up a lungo termine e endpoint clinicamente rilevanti.”
Per maggiori informazioni
Flavio Vitali
flavio.vitali@me.com
Ufficio Stampa Medline
I ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma hanno osservato come l’utilizzo di entrambi i dispositivi, basati su tecnologie che permettono di inalare nicotina evitando però i derivati della combustione, risulti in un impatto minore su una serie di parametri rilevanti come pressione, funzione vascolare e stress ossidativo rispetto al fumo di sigaretta. Proprio il fumo tradizionale infatti, e in particolare la combustione, principale causa di danno delle sigarette, rappresenta il fattore di rischio principale per lo sviluppo di patologie cardiovascolari quali l’infarto del miocardio o eventi ischemici cardiaci e cerebrali. E questo perché aumentano stress ossidativo, viscosità del sangue, frequenza cardiaca e pressione sanguigna.
Ma lo sono anche i nuovi metodi di fumo? I risultati del lavoro scientifico effettuato dai ricercatori dell’università “La Sapienza” mostrano che c’è un minor impatto rispetto alla sigaretta tradizionale. A presentare lo studio il Prof. Roberto Carnevale, professore associato di Biologia de “La Sapienza” di Roma, che ha illustrato come la ricerca abbia valutato gli “effetti in acuto” ovvero subito dopo l’utilizzo del prodotto a tabacco riscaldato IQOS, in confronto a quelli della sigaretta elettronica e della sigaretta tradizionale. Venti i fumatori coinvolti, di cui più della metà donne, assegnati in modo casuale ed alternativamente ai differenti prodotti, che avevano un contenuto di nicotina equiparabile, con un periodo di sospensione di 1 settimana tra le differenti fasi. I ricercatori sono andati a misurare più parametri possibili, facendo anche compilare ai volontari dei questionari per valutare il loro grado di soddisfazione.
Commenta Carnevale: “Il fatto che questi nuovi dispositivi per fumare alterino lo stress ossidativo, l'attivazione piastrinica e la pressione arteriosa con un minor impatto rispetto alle sigarette tradizionali suggerisce che i nuovi prodotti potrebbero essere meno dannosi. Inoltre, alcune somiglianze tra i primi e le sigarette tradizionali, in termini di soddisfazione dei fumatori, potrebbero rendere questi prodotti maggiormente apprezzati nel processo di cambiamento. Tuttavia, sono necessarie ulteriori conferme in studi più ampi con disegni di coorte, follow-up a lungo termine e endpoint clinicamente rilevanti.”
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Flavio Vitali
flavio.vitali@me.com
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