IL 2021 POTREBBE ESSERE L’ANNO DEL PRIVATE EQUITY E DELLA BORSA, MA ATTENZIONE AGLI ADVISORS SENZA REGOLE

Home Economia e Finanza IL 2021 POTREBBE ESSERE L’ANNO DEL PRIVATE EQUITY E DELLA BORSA, MA ATTENZIONE AGLI ADVISORS SENZA REGOLE
IL 2021 POTREBBE ESSERE L’ANNO DEL PRIVATE EQUITY E DELLA BORSA, MA ATTENZIONE AGLI ADVISORS SENZA REGOLE
Milano - Il Covid-19 che ancora crea preoccupazione in Europa ha creato moltissime difficoltà alle aziende sul piano finanziario ed organizzativo. Con il nuovo governo del Prof. Mario Draghi potrebbe essere molto favorevole per le PMI la quotazione in Borsa e l’intervento di fondi di Private Equity.  

In questo momento in cui il coronavirus ha fatto perdere terreno e competività a molte PMI quotate, la ricetta per la ripresa si può trovare non solo nel mondo bancario con linee di credito agevolate o nell’emissione di obbligazioni, ma anche attraverso l’intervento nelle PMI di Fondi di Private Equity e l’avvicinamento ai Mercati di Capitale con la Quotazione in Borsa. Un’indicazione sul modo di pensare del PdC Mario Draghi si legge un’indicazione possiamo provare a ricavarla dalle Considerazioni Finali di Banca d’Italia del 31 maggio 200, quando il professor Draghi ne era il governatore. A pagina 15 della relazione all’Assemblea ordinaria dei partecipanti, sul tema il professore dichiarava testualmente: «Gli intermediari specializzati nel capitale di rischio possono agevolare la crescita delle piccole e medie imprese, contribuire al rafforzamento della struttura manageriale, favorire l’accesso ai mercati di Borsa, accompagnare il ricambio generazionale».  

Alessandro Sannini commenta: “C’è quindi da augurarsi che nella revisione in atto del Recovery Plan, che grazie alle ingenti risorse stanziate rappresenta probabilmente l’ultima grande opportunità che viene offerta al nostro Paese per poter impostare un percorso di rinnovata crescita e sviluppo, anche e soprattutto a vantaggio delle nuove generazioni, si tenga conto di questo importante settore e si stabiliscano modalità di intervento a supporto delle imprese, oggi necessarie, in una sana logica di virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, rispettosa del mercato e delle sue dinamiche, sfruttando al meglio e nell’interesse del Paese le competenze e le significative risorse, anche finanziarie, offerte dagli operatori attivi in questo settore, siano essi nazionali o internazionali. Tutto questo può passare dal Private Equity e dalla quotazione in Borsa anche in una prospettiva Europea con l’arrivo di Euronext che ha acquisito Borsa Italiana.”.  

Tutte queste attività sia di quotazione in Borsa e di acquisizione da parte di operatori capitale di rischio hanno come protagonista la categoria degli advisors come supporto agli imprenditori nel cammino verso i mercati ed è importante fare attenzione a chi svolge attività di consulenza. Il manager sottolinea “La gestione spesso troppo “familistica” (e non meritocratica) delle aziende si vede anche nel mondo dell’advisory. Per sostenere il rilancio dell’Italia e delle sue PMI sarebbe necessario che chi si occupa dell’assistenza alle PMI che intendono aprirsi al mercato abbiano un disciplinare di condotta’ e ci siano delle garanzie sulla specializzazione dell’advisor da parte di Consob che potrebbe essere l’autorità giusta per questo tipo di attività. “