Il Riso del Delta del Po IGP è un prodotto di altissima qualità che cresce nella zona deltizia caratterizzata da una cella climatica particolare, terreni fertili vicini al mare, e un ambiente incontaminato immerso all’interno del Parco Naturale del Delta del Po.
Tali caratteristiche, unite a quelle nutrizionali ed organolettiche, rendono il Riso del Delta del Po IGP unico ed irripetibile, tanto da veder riconosciute queste peculiarità con l’ottenimento del marchio d’eccellenza di Indicazione Geografica Protetta nell’anno 2009.
Il Riso del Delta del Po IGP è confezionato in diverse varietà presenti sul mercato, tra cui Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano. Con la recente modifica al Disciplinare di produzione sono state ammesse alla coltivazione IGP anche le varietà Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak.
Ognuna di queste varietà ha caratteristiche ben precise, ma le accomuna il fatto di avere chicchi consistenti, che tengono bene la cottura e che assorbono bene liquidi e condimenti. Sono quindi molto adatti per creare piatti di qualità, ideali da inserire nella dieta quotidiana grazie alla grande digeribilità, al fattore ipoallergenico, al grande tenore proteico, alle sue proprietà antiossidanti ed alla presenza di acidi grassi essenziali quali Omega3 e Omega6.
Uno degli obiettivi del comparto risicolo del Delta del Po è proprio quello di garantire questa eccellente qualità, e la filiera produttiva del Riso del Delta del Po IGP, attraverso un severo Disciplinare di produzione, è attenta a mantenere costantemente alto il livello qualitativo a completa garanzia del consumatore.
Ma la vera sfida che il comparto sta affrontando è il miglioramento della competitività del riso dell'area del Delta del Po attraverso la diversificazione con nuovi prodotti biologici e connotati da aspetti nutraceutici. Il progetto, cofinanziato dai fondi PSR Regione Emilia-Romagna, che ha visto la collaborazione di diversi soggetti tra cui il Consorzio di Tutela, Grandi Riso, Ente Nazionale Risi, Consorzio Futuro in Ricerca insieme ad UNIFE, e Areté, ha avuto l’obiettivo di incentivare l’innovazione e la diversificazione del Riso del Delta del Po IGP in funzione di richieste dei mercati per migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni della zona.
Al fine di raggiungere quest’obiettivo generale si sono posti degli obiettivi più specifici:
a) Introdurre la risicoltura biologica negli areali del Delta del Po.
b) Sviluppare una linea di riso integrale biologico di facile impiego per i consumatori.
c) Caratterizzare e promuovere le qualità del territorio presenti nel riso biologico del Delta del Po per una sua inscrizione all’IGP.
Il riso biologico ha infatti un valore commerciale più elevato del riso tradizionale e la tecnica colturale biologica, evitando l’uso di prodotti fitosanitari di sintesi, incentiva tecniche colturali a basso impatto ambientale e le nuove tecnologie consentono quindi la produzione in loco di riso dalla doppia caratteristica: BIO e IGP. Nel progetto sono state messe a punto le linee tecniche per la produzione del riso biologico nell’areale del Delta del Po tramite l’allestimento di campi dimostrativi per il confronto varietale con alcune cultivar ammesse dal Disciplinare di produzione del Riso IGP, Carnaroli e Arborio, alle quali è stata aggiunta la varietà Baldo. Al momento l’areale di produzione si differenzia dalle altre aree di produzione del riso a livello nazionale, la loro evidenziazione consente una valorizzazione del Riso del Delta del Po IGP, sia biologico che integrale, e può migliorarne la competitività e supportarne la tracciabilità.
Al campo di riso biologico è stata applicata la sperimentazione della tecnica di semina attraverso pacciamatura biodegradabile/compostabile ed ottenuto un ottimo risultato di abbattimento delle erbe infestanti. La costante ed attenta programmazione agronomica ha riportato ottimi risultati sul prodotto raccolto.
Le analisi UNIFE hanno rilevato contenuti bromatologici unici rispetto ad altre produzioni italiane. Sono stati confrontati dati di coltivazione convenzionale e biologico e i risultati evidenziano che la coltivazione in biologico migliora le già ottime caratteristiche della coltivazione convenzionale. Ad indicare che le produzioni convenzionali sono di alta qualità nutrizionale, mentre il contenuto di calcio e sodio è maggiore nel biologico. Il potassio resta il principale componente seguito dal magnesio e dal calcio e buoni contenuti di ferro, manganese e zinco. Sostanze fenoliche e antiossidanti sono presenti in egual quantità nelle due modalità di produzioni e ciò conferma una crescita della pianta senza stress.
Gli incoraggianti risultati confermano che le produzioni risicole del Delta del Po, partendo da un prodotto di eccellenza, migliorano le proprie “performance” con la pratica del biologico.
In conclusione, il progetto ha permesso di mettere a punto una tecnica di coltivazione del riso biologico nei territori del Delta del Po, che consente di contenere la pressione delle erbe infestanti con metodi biodegradabili/compostabili e produrre un riso che mantiene le peculiarità che contraddistinguono il Riso IGP migliorando alcuni aspetti nutraceutici, nonché di porre le basi necessarie al processo di diversificazione per la coltivazione di prodotti maggiormente richiesti dal mercato.
Risulta quindi interessante valutare una doppia certificazione: IGP e BIO.
Jolanda di Savoia, 13/07/2020
Tali caratteristiche, unite a quelle nutrizionali ed organolettiche, rendono il Riso del Delta del Po IGP unico ed irripetibile, tanto da veder riconosciute queste peculiarità con l’ottenimento del marchio d’eccellenza di Indicazione Geografica Protetta nell’anno 2009.
Il Riso del Delta del Po IGP è confezionato in diverse varietà presenti sul mercato, tra cui Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano. Con la recente modifica al Disciplinare di produzione sono state ammesse alla coltivazione IGP anche le varietà Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak.
Ognuna di queste varietà ha caratteristiche ben precise, ma le accomuna il fatto di avere chicchi consistenti, che tengono bene la cottura e che assorbono bene liquidi e condimenti. Sono quindi molto adatti per creare piatti di qualità, ideali da inserire nella dieta quotidiana grazie alla grande digeribilità, al fattore ipoallergenico, al grande tenore proteico, alle sue proprietà antiossidanti ed alla presenza di acidi grassi essenziali quali Omega3 e Omega6.
Uno degli obiettivi del comparto risicolo del Delta del Po è proprio quello di garantire questa eccellente qualità, e la filiera produttiva del Riso del Delta del Po IGP, attraverso un severo Disciplinare di produzione, è attenta a mantenere costantemente alto il livello qualitativo a completa garanzia del consumatore.
Ma la vera sfida che il comparto sta affrontando è il miglioramento della competitività del riso dell'area del Delta del Po attraverso la diversificazione con nuovi prodotti biologici e connotati da aspetti nutraceutici. Il progetto, cofinanziato dai fondi PSR Regione Emilia-Romagna, che ha visto la collaborazione di diversi soggetti tra cui il Consorzio di Tutela, Grandi Riso, Ente Nazionale Risi, Consorzio Futuro in Ricerca insieme ad UNIFE, e Areté, ha avuto l’obiettivo di incentivare l’innovazione e la diversificazione del Riso del Delta del Po IGP in funzione di richieste dei mercati per migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni della zona.
Al fine di raggiungere quest’obiettivo generale si sono posti degli obiettivi più specifici:
a) Introdurre la risicoltura biologica negli areali del Delta del Po.
b) Sviluppare una linea di riso integrale biologico di facile impiego per i consumatori.
c) Caratterizzare e promuovere le qualità del territorio presenti nel riso biologico del Delta del Po per una sua inscrizione all’IGP.
Il riso biologico ha infatti un valore commerciale più elevato del riso tradizionale e la tecnica colturale biologica, evitando l’uso di prodotti fitosanitari di sintesi, incentiva tecniche colturali a basso impatto ambientale e le nuove tecnologie consentono quindi la produzione in loco di riso dalla doppia caratteristica: BIO e IGP. Nel progetto sono state messe a punto le linee tecniche per la produzione del riso biologico nell’areale del Delta del Po tramite l’allestimento di campi dimostrativi per il confronto varietale con alcune cultivar ammesse dal Disciplinare di produzione del Riso IGP, Carnaroli e Arborio, alle quali è stata aggiunta la varietà Baldo. Al momento l’areale di produzione si differenzia dalle altre aree di produzione del riso a livello nazionale, la loro evidenziazione consente una valorizzazione del Riso del Delta del Po IGP, sia biologico che integrale, e può migliorarne la competitività e supportarne la tracciabilità.
Al campo di riso biologico è stata applicata la sperimentazione della tecnica di semina attraverso pacciamatura biodegradabile/compostabile ed ottenuto un ottimo risultato di abbattimento delle erbe infestanti. La costante ed attenta programmazione agronomica ha riportato ottimi risultati sul prodotto raccolto.
Le analisi UNIFE hanno rilevato contenuti bromatologici unici rispetto ad altre produzioni italiane. Sono stati confrontati dati di coltivazione convenzionale e biologico e i risultati evidenziano che la coltivazione in biologico migliora le già ottime caratteristiche della coltivazione convenzionale. Ad indicare che le produzioni convenzionali sono di alta qualità nutrizionale, mentre il contenuto di calcio e sodio è maggiore nel biologico. Il potassio resta il principale componente seguito dal magnesio e dal calcio e buoni contenuti di ferro, manganese e zinco. Sostanze fenoliche e antiossidanti sono presenti in egual quantità nelle due modalità di produzioni e ciò conferma una crescita della pianta senza stress.
Gli incoraggianti risultati confermano che le produzioni risicole del Delta del Po, partendo da un prodotto di eccellenza, migliorano le proprie “performance” con la pratica del biologico.
In conclusione, il progetto ha permesso di mettere a punto una tecnica di coltivazione del riso biologico nei territori del Delta del Po, che consente di contenere la pressione delle erbe infestanti con metodi biodegradabili/compostabili e produrre un riso che mantiene le peculiarità che contraddistinguono il Riso IGP migliorando alcuni aspetti nutraceutici, nonché di porre le basi necessarie al processo di diversificazione per la coltivazione di prodotti maggiormente richiesti dal mercato.
Risulta quindi interessante valutare una doppia certificazione: IGP e BIO.
Jolanda di Savoia, 13/07/2020