Il vero motore che rimette in moto l’Italia è il turismo. La formula Fisp, ossia formazione, innovazione, sostenibilità, provvidenze sembra quella più adatta. Dove per provvidenze si intende soprattutto quel fondo straordinario per il turismo che da tempo si auspica il settore, oltre alla rapidità per le altre misure di sgravi fiscali; per sostenibilità la nuova filosofia che deve caratterizzare il turismo post-Covid: meno overtourism e più green, meno mordi e fuggi e più attenzione all’ambiente; per innovazione l’adozione di tutte quelle tecnologie già disponibili per modernizzare l’intera filiera, per esempio i check in/out da remoto o le prenotazioni di tavoli e menù tramite web, in modo da rendere superflui i continui contatti con reception e personale. Personale che, infine, insieme agli imprenditori del settore, sarà il soggetto chiamato a un salto formativo importante, necessario per gestire le nuove modalità imposte dalla ripresa. Tuttavia, per colpa della pandemia quest’anno mancheranno all'appello centinaia di migliaia di turisti “ricchi” dagli Usa, dalla Cina, dal Giappone e più in generale dall'Estremo Oriente. Turisti che spendono cifre considerevoli quando vanno in vacanza e, a farne le spese, saranno soprattutto località come Taormina, Capri, la Costiera Amalfitana, la Costa Smeralda e città d'arte come Roma, Firenze e Venezia. Difficile, però, che una fetta di turismo italiano vada a compensare le perdite di quello straniero.
Il 2018 e il 2019 sono state due annate eccezionali: l'anno scorso sono stati registrati 430 milioni di pernottamenti, la metà italiani e l’altra metà esteri. Nel 2019 gli stranieri hanno speso 46 miliardi di euro in Italia e gli italiani 27 miliardi all’estero. Quest'anno riprenderanno quota il turismo nei piccoli borghi italiani e quello in montagna: saranno sempre più appetibili per attirare turisti italiani e stranieri, anche perché in tempi Covid-19 potrebbero garantire più facilmente il distanziamento.
Il ritorno ai livelli (in valore assoluto) del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023, con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa (e soprattutto) la risposta strategica dei brand alla crisi.
«Intanto dovremmo applicare davvero la formula Fisp – spiega Marco Contemi, imprenditore e selezionatore - Il settore ha bisogno di formazione continua e su misura. Ogni azienda ha le sue esigenze e i suoi bisogni formativi. Per quanto riguarda l’innovazione, la pandemia ha accelerato i progressi tecnologici: internet e lo smart working sono ormai alla portata di tutti. Lo sviluppo sostenibile fa da sempre parte della cultura imprenditoriale degli operatori turistici. Qualcosa in più va fatto con le provvidenze: servono misure concrete a sostegno degli imprenditori e dei lavoratori del comparto. A cominciare dal taglio del costo del lavoro e dall’uso dei voucher. Con il portale Applavoro.it stiamo cercando di rispondere alla formula Fisp, mettendo in contatto domanda e offerta, usando criteri di merito e di competenza che possano soddisfare sia datori di lavoro che candidati».
Il 2018 e il 2019 sono state due annate eccezionali: l'anno scorso sono stati registrati 430 milioni di pernottamenti, la metà italiani e l’altra metà esteri. Nel 2019 gli stranieri hanno speso 46 miliardi di euro in Italia e gli italiani 27 miliardi all’estero. Quest'anno riprenderanno quota il turismo nei piccoli borghi italiani e quello in montagna: saranno sempre più appetibili per attirare turisti italiani e stranieri, anche perché in tempi Covid-19 potrebbero garantire più facilmente il distanziamento.
Il ritorno ai livelli (in valore assoluto) del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023, con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa (e soprattutto) la risposta strategica dei brand alla crisi.
«Intanto dovremmo applicare davvero la formula Fisp – spiega Marco Contemi, imprenditore e selezionatore - Il settore ha bisogno di formazione continua e su misura. Ogni azienda ha le sue esigenze e i suoi bisogni formativi. Per quanto riguarda l’innovazione, la pandemia ha accelerato i progressi tecnologici: internet e lo smart working sono ormai alla portata di tutti. Lo sviluppo sostenibile fa da sempre parte della cultura imprenditoriale degli operatori turistici. Qualcosa in più va fatto con le provvidenze: servono misure concrete a sostegno degli imprenditori e dei lavoratori del comparto. A cominciare dal taglio del costo del lavoro e dall’uso dei voucher. Con il portale Applavoro.it stiamo cercando di rispondere alla formula Fisp, mettendo in contatto domanda e offerta, usando criteri di merito e di competenza che possano soddisfare sia datori di lavoro che candidati».