Una web serie per raccontare in modo divertente e semplice la vita dei ricercatori e soprattutto per sostenere le attività di ricerca che hanno come obiettivo il miglioramento delle cure, attualmente molto invasive, delle malattie dell’occhio. E' l'obiettivo di "Lunga viSta al nonno", progetto realizzato in collaborazione con Coffee Brecht (unica scuola di improvvisazione teatrale a Napoli), e recentemente sbaracato sulla piattaforma di crowdfunding Eppela.
Ma cos’è il progetto di ricerca "Lunga viSta al nonno"?
Con l’avanzare dell’età aumenta il rischio di sviluppare malattie del segmento posteriore dell’occhio come ad esempio la maculopatia, la retinopatia diabetica e il glaucoma. Attualmente, la cura delle patologie in oggetto è molto difficile e invasiva e l’unico rimedio possibile è l’iniezione diretta di farmaci nell’occhio, da effettuare con una frequenza quasi mensile. Queste iniezioni, oltre a essere mal tollerate dai pazienti, possono a loro volta causare problemi e portare anche al distacco della retina. Per questo motivo, il team di ricercatori di Lunga viSta al nonno sta lavorando allo sviluppo di strategie per allungare il tempo tra due iniezioni permettendo così di ridurre i disagi e i rischi per i pazienti.
L’obiettivo del progetto “Lunga viSta al nonno” è infatti l'introduzione di microtecnologie per realizzare sistemi biodegradabili per il rilascio prolungato di farmaci nell’occhio, in modo da allungare il più possibile il tempo tra due iniezioni e rendere più agevole la vita delle persone malate.
La Web Serie
Il gruppo di ricercatori di Lunga viSta al nonno ha pensato di divulgare e condividere il più possibile il loro lavoro attraverso una web series che racconti in modo divertente e accessibile a tutti la vita del laboratorio. La web serie sarà realizzata in collaborazione con Coffee Brecht, scuola di improvvisazione teatrale a Napoli.
Come sostenere Lunga viSta al nonno
Lunga viSta al nonno ha scelto di presentare, promuovere e condividere la propria idea attraverso la strumento di crowdfunding. L’obiettivo è chiedere a chi vive queste patologie da vicino, a chi vede magari nei propri genitori o nonni i disagi di queste cure invasive o semplicemente a chiunque creda nel progetto di sostenerlo e divulgarlo.
Il referente del progetto Marco Biondi ha promosso il suo progetto sui diversi social dicendo: “Abbiamo bisogno di chi avrà voglia di raccontarci e condividere la nostra campagna di crowdfunding in tutti i social media. Abbiamo bisogno di chi ha voglia di scegliere di emozionarsi insieme a noi”.
Ma cos’è il progetto di ricerca "Lunga viSta al nonno"?
Con l’avanzare dell’età aumenta il rischio di sviluppare malattie del segmento posteriore dell’occhio come ad esempio la maculopatia, la retinopatia diabetica e il glaucoma. Attualmente, la cura delle patologie in oggetto è molto difficile e invasiva e l’unico rimedio possibile è l’iniezione diretta di farmaci nell’occhio, da effettuare con una frequenza quasi mensile. Queste iniezioni, oltre a essere mal tollerate dai pazienti, possono a loro volta causare problemi e portare anche al distacco della retina. Per questo motivo, il team di ricercatori di Lunga viSta al nonno sta lavorando allo sviluppo di strategie per allungare il tempo tra due iniezioni permettendo così di ridurre i disagi e i rischi per i pazienti.
L’obiettivo del progetto “Lunga viSta al nonno” è infatti l'introduzione di microtecnologie per realizzare sistemi biodegradabili per il rilascio prolungato di farmaci nell’occhio, in modo da allungare il più possibile il tempo tra due iniezioni e rendere più agevole la vita delle persone malate.
La Web Serie
Il gruppo di ricercatori di Lunga viSta al nonno ha pensato di divulgare e condividere il più possibile il loro lavoro attraverso una web series che racconti in modo divertente e accessibile a tutti la vita del laboratorio. La web serie sarà realizzata in collaborazione con Coffee Brecht, scuola di improvvisazione teatrale a Napoli.
Come sostenere Lunga viSta al nonno
Lunga viSta al nonno ha scelto di presentare, promuovere e condividere la propria idea attraverso la strumento di crowdfunding. L’obiettivo è chiedere a chi vive queste patologie da vicino, a chi vede magari nei propri genitori o nonni i disagi di queste cure invasive o semplicemente a chiunque creda nel progetto di sostenerlo e divulgarlo.
Il referente del progetto Marco Biondi ha promosso il suo progetto sui diversi social dicendo: “Abbiamo bisogno di chi avrà voglia di raccontarci e condividere la nostra campagna di crowdfunding in tutti i social media. Abbiamo bisogno di chi ha voglia di scegliere di emozionarsi insieme a noi”.